Vino rosso
Ciascun vino rosso racchiude in sé storie antiche fatte di tradizioni, filosofie produttive e pratiche differenti. Tutto l'impegno dell'uomo per allargare e diffondere la cultura enologica, è rappresentato in modo sublime dal vino rosso. Le sue origini sono talmente antiche da sfociare spesso nella leggenda, in ogni caso potremmo ricercarle nell'antica Mesopotamia per costruire un quadro storico completo. Italia e Francia sono sicuramente i paesi più importanti quando si tratta di tradizione vinicola: esistono i grandi nomi, ma anche le produzioni più piccole e insolite. I vini rossi raccontano storie differenti e sta a noi saperle interpretare.
Miglior vino rosso
Esistono numerose classifiche, aggiornate frequentemente, il cui obiettivo è quello di selezionare e consigliare le cantine più rappresentative d'Italia, i vini rossi più famosi, pregiati, divenuti veri e propri simboli.
Quando si parla di migliori vini rossi italiani, è impossibile non menzionare tre regioni principali: Toscana, Piemonte, Veneto.
La vocazione enologica della Toscana è elevatissima e si interseca alla passione dei viticoltori e alla conformazione ideale del territorio. La varietà enologica in Toscana è un fattore determinante, ci sono ben 50 tipologie diverse di vino DOC e 18 DOCG. Stilare una classifica definitiva che indichi il miglior vino rosso toscano è praticamente impossibile, soprattutto pensando alla varietà, però diventa doveroso citarne alcuni, quelli più iconici. Prima di tutto il Chianti, uno dei vini più amati e celebrati nel mondo. Impossibile contare le eccellenze di Chianti Classico, un nome su tutti è Barone Ricasoli, cantina storica le cui origini vanno ricercate nel Medioevo.
Il Brunello di Montalcino è, invece, un DOCG della Toscana prodotto in uno storico comune: Montalcino. Si tratta di un vino rosso dal gusto inconfondibile ideato da Clemente Santi nel tardo 1800.
Spostandoci in Piemonte, è necessario dedicare particolare attenzione al Barolo, vino nobile che non hai mai perso prestigio nel tempo. Il Barolo proviene da uve Nebbiolo in purezza; i paesaggi vitivinicoli dedicati alla sua produzione sono tutelati dall'Unesco: stiamo dunque parlando di un vero e proprio patrimonio storico riconosciuto a livello mondiale. Sicuramente il Barolo è un vino rosso dal carattere forte e potente, ma anche equilibrato.
Eccoci infine in Veneto, qui è doveroso rivolgere uno sguardo speciale all'Amarone della Valpolicella. La leggenda narra che questo vino sia nato per errore, uno sbaglio commesso durante la vinificazione. In ogni caso, la sua nascita viene datata nel 1936, da qui in poi il suo successo divenne inarrestabile fino alla conquista del mercato internazionale.
La produzione dei vini rossi
Per produrre vini rossi di qualità ed eccellenza, il fattore atmosferico e naturale del suolo riveste importanza primaria. Le varietà dei vitigni conducono a risultati molto diversi tra loro; per esempio, il Pinot nero ama suoli ricchi di calcare, mentre il Nebbiolo predilige un clima più caldo, soleggiato e un territorio piuttosto argilloso.
Il concetto che risiede alla base della vinificazione è semplice, ma a seconda delle filosofie produttive e delle tecniche utilizzate, il processo può cambiare moltissimo.
Si parte dalla coltivazione di sole uve a bacca rossa, la seconda fase si chiama pigiatura, preceduta dal diraspamento. Con lo spostamento nel tino di fermentazione, avviene il vero e proprio processo di produzione dell'alcool. Sono le bucce a conferire la pigmentazione rossa che conosciamo tutti. Fondamentale e complessa è la fermentazione alcolica; le temperature utilizzate per i vini rossi sono diverse (leggermente più elevate) rispetto ai vini bianchi. Una fase davvero delicata e ricca di complessità è quella della conservazione, durante questo processo carattere del vino, sapore, profumi, possono cambiare molto incidendo sulla qualità.
Servire un vino rosso è naturalmente diverso dal servire un vino bianco. Prima di tutto, il vino bianco dovrebbe essere assaporato più fresco, mentre le temperature migliori per portare a tavola un buon rosso variano tra i 14° e i 20° - questo è un fattore importante perché servire un vino rosso a basse temperature significa privarlo della sua naturale consistenza.